Laboratorio

Prato

C'era una volta... nel centro storico di Prato, ridente città toscana, un forno che produceva Pane, Pasta e Cantucci: il forno di Antonio Mattei che si trovava a pochi passi dal Palazzo Comunale, e si affacciava su una delle strade principali della città, era la metà del 1800.

Tutti i giorni l'odore del pane caldo si diffondeva per tutta la via e le ceste piene di bozze e panini prendevano svariate direzioni: la fornitura per il Collegio Cicognini, la mensa del Seminario, quella dell'ospedale della Misericordia, ma anche le rivendite fiorentine, dove la "bozza pratese" era già da lungo tempo apprezzata e conosciuta.
Ma la domenica... la domenica dopo le prime sfornate, l'odore del pane lasciava il posto a quello di altre specialità ed i "nasi" più fini si potevano divertire ad indovinare cosa stesse sfornando Antonio Mattei: Cantucci all'anice, Biscotti alle Mandorle, Schiacciata Fiorentina, Biscotti della Salute, torte Mantovane, Paste Regine, Savoiardi...

C'è ancora quel forno e sui due "sporti" d'ingresso campeggia sempre l'antica insegna restaurata: Antonio Mattei fabbricante di Cantucci, Biscotti e altri generi. È proprio qui che è stata ideata la ricetta dei Biscotti di Prato alle Mandorle, oggi conosciuti in tutto il mondo (con il nome di Cantucci o Cantuccini).

Dagli inizi del 1900 l'antica fabbrica è stata acquisita dalla famiglia Pandolfini e i suoi discendenti sono ancora oggi i custodi delle segrete ricette di Antonio Mattei.
Nel corso degli anni sono stati introdotti moderni macchinari, nuovi forni hanno preso il posto di quelli a legna e la produzione si è specializzata nelle antiche ricette dolci alle quali si sono aggiunte le nuove: i Brutti Buoni, il Filone Candito, i Biscotti con Cioccolato fondente, con Pistacchi e Mandorle, con Nocciole...
Ma il profumo che si diffonde tutti i giorni per via Ricasoli è sempre lo stesso e sa di farina, di uova, di Mandorle e di zucchero.
Ma se come tanti, stentate a credere che possa ancora esistere una fabbrica di biscotti in un centro storico cittadino... beh allora vi invitiamo ad entrare.

Biscottificio Antonio Mattei | Laboratorio Prato
Biscottificio Antonio Mattei | Laboratorio Prato
Biscottificio Antonio Mattei | Laboratorio Prato
Biscottificio Antonio Mattei | Laboratorio Prato
Biscottificio Antonio Mattei | Laboratorio Prato
Biscottificio Antonio Mattei | Laboratorio Prato
Biscottificio Antonio Mattei | Laboratorio Prato
Biscottificio Antonio Mattei | Laboratorio Prato
Biscottificio Antonio Mattei | Laboratorio Prato
Biscottificio Antonio Mattei | Laboratorio Prato
Biscottificio Antonio Mattei | Laboratorio Prato

Museo

Firenze

Il Museo Bottega Mattei è situato in una piccola strada che attraversa il centro storico fiorentino a pochi passi dalla più conosciuta ed elegante via de' Tornabuoni, ma proprio per questo forse gode di un'atmosfera un po' più "intima", dimensionata ad un passaggio non solo turistico. È via Porta Rossa, una strada sospesa in una dimensione tutta sua, che conserva ancora qualche "bottega" artigianale e qualche negozio retrò.

Se vi soffermate all'altezza del civico 76/r, un bel colore azzurro è lì a darvi il benvenuto.
Lo stesso azzurro lo troverete all'interno perché riempie gli scaffali. È L'azzurro dei sacchetti legati ancora a mano con un filo blu, è un omaggio all'Italia unita, al blu di casa Savoia, lo stesso azzurro che colora le maglie della nostra nazionale sportiva.
E se siete delle persone curiose, potete chiedere cosa c'è in quei sacchetti, di cui non potete sapere il contenuto, a meno che qualcun altro non vi abbia già parlato di quello storico Biscottificio che sforna ogni giorno i suoi biscotti e li confeziona da più di un secolo e mezzo in quel particolare sacchetto azzurro. Se poi siete fortunati vi verrà fatto assaggiare un biscotto di Prato alle mandorle da gustare con un ottimo caffè.

Perché è di questo che si tratta, di un biscotto alle mandorle la cui ricetta è stata ideata nella metà del 1800 da Antonio Mattei.
Ma se la vostra curiosità ama la storia e le tradizioni, allora, sbirciate ancora e salite quelle piccole scale sulla sinistra e fatevi accompagnare nel "salotto" di famiglia dove troverete foto, attestati, antichi strumenti di lavoro e altri interessanti cimeli. Fatevi raccontare di come Antonio Mattei aprì la sua fabbrica in via Ricasoli a Prato, della sua amicizia con Artusi che lo invitò ad aprire una rivendita a Firenze e dei premi vinti per i suoi Cantucci all'Anice e per i suoi Biscotti, a Firenze, a Parigi e a Londra. E di come dopo di lui il figlio Emilio continuò l'attività, ma non avendo figli, nei primi del 900, la cedette al progenitore degli attuali proprietari (i fratelli Pandolfini) che si prodigano ancora con passione nel tramandare le sue segrete ricette e nel raccontare questa storia.
Ripercorrerete così una piccola "porzione" di storia gastronomica italiana e ne uscirete con il sapore dolce in bocca.

Antonio Mattei | Museo Bottega Firenze
Antonio Mattei | Museo Bottega Firenze
Antonio Mattei | Museo Bottega Firenze
Antonio Mattei | Museo Bottega Firenze
Antonio Mattei | Museo Bottega Firenze
Antonio Mattei | Museo Bottega Firenze
Antonio Mattei | Museo Bottega Firenze
Antonio Mattei | Museo Bottega Firenze
Antonio Mattei | Museo Bottega Firenze