La Sacra Cintola di Prato
è la Cintura della Madonna, un'importante reliquia per la città di Prato.
La Sacra Cintola conservata nella Cattedrale pratese è una delle più importanti reliquie mariane esistenti. Lo sviluppo della città di Prato deve molto a questa famosa reliquia. Ma cos’è una reliquia?
In genere il termine identifica una parte conservata del corpo del santo. Ma per estensione e nei vari secoli anche gli oggetti personali appartenuti a figure sante hanno acquisito questa definizione. Giunta a Prato grazie ad un mercante è conservata nel Duomo di Prato dal 1174. Da allora vari miracoli di guarigione sono stati attribuiti a questa reliquia che è diventata oggetto di continui pellegrinaggi. La città ne ha conseguentemente tratto vantaggio per la sua espansione economica e fortuna, ma anche “protezione” varie cronache cittadine riportano fatti miracolosi a riguardo.
Nel 1350 fu stabilito che la cintura fosse conservata in uno scrigno presso il battistero, furono forgiate 3 chiavi. Una chiave fu affidata al capitolo e le altre due al comune. Ancora oggi il cerimoniale per l’Ostensione della cintola prevede la presenza del sindaco e della massima autorità della curia cittadina (dal 1954 il vescovo) necessarie per aprire il prezioso reliquiario. Verso la fine del 1300 si diede il via alla costruzione della nuova Cappella del Sacro Cingolo, affrescata successivamente da Agnolo Gaddi con scene che raccontano la Storia della Vergine e della Cintola. Invece la bella statua che orna l’altare e che raffigura la Madonna col Bambino è di Giovanni Pisano. In seguito vennero ultimati i lavori della nuova facciata, del pulpito esterno eseguito da Michelozzo e Donatello fra il 1428/38 da cui ancora oggi la cintola viene mostrata ai fedeli, così come il terrazzo interno con la splendida e preziosa cancellata in bronzo di Maso di Bartolomeo, collaboratore di Donatello.
La reliquia della Madonna di Prato viene mostrata in pubblico cinque volte l’anno: Natale, Pasqua, il 1º maggio, il 15 agosto e al termine del Corteggio Storico dell’8 settembre. Per la tradizione pratese i primi 12 giorni del mese di settembre rappresentavano un momento di festa religiosa, ma anche cittadina, che comprendeva la fiera del bestiame e un gran mercato a cielo aperto. Un evento che attirava pellegrini e turisti da varie parti della regione, ma anche da fuori. Fino al secolo scorso la santa cintura veniva portata in processione per tutta la città. E in vari punti anche fuori dalle mura esistevano vari tabernacoli che invitavano alla riflessione e alla preghiera.
Nell’attuale corte interna del Biscottificio Mattei (probabilmente si trattava di uno spazio aperto) c’è un grande tabernacolo affrescato, che raffigura proprio la Madonna che dona a San Tommaso la sacra cintura, e non c’è dubbio che si tratti della cintola pratese che si distingue dal suo colore verde, così come è rappresentata nel dipinto di Filippo Lippi conservato al museo civico. Antonio Mattei era molto devoto e anche nostro nonno Ernesto e nostro padre Paolo. Ci piace pensare, anzi ne siamo certi, che questa sacra rappresentazione abbia protetto la nostra attività, la fabbrica di biscotti in tutti questi anni, anzi secoli, e tutti coloro che ci hanno lavorato. Per questo abbiamo deciso di prenderci un po' più cura di questa immagine. Vi aggiorneremo in merito prossimamente.
Letizia Pandolfini