Qual è la città toscana dei Cantucci?
Iniziamo con alcuni importanti cenni storici: nell’800 per Cantucci si intendeva “cantucci all’anice”, una ricetta molto semplice: pasta di pane aromatizzata con semi di anice e un poco di zucchero.
In tanti panifici pratesi si sfornavano giornalmente ed era uso, mangiarli inzuppandoli nel vino rosso o nel latte. Al forno di Antonio Mattei l’impasto viene diviso in tanti piccoli pezzi che vengono allungati e oliati, adagiati in una teglia ben stretti fra loro, dopo di che vengono fatti lievitare e poi infornati, assumendo l’aspetto di grandi pagnotte; una volta cotte le fette vengono staccate a mano (grazie all’olio messo in precedenza) e tostate. Proprio per questi Cantucci, Antonio Mattei ricevette un' onorificenza a Parigi nel 1867.
Nel 1862 a Londra invece è stato premiato per i biscotti, dove, per biscotti si intende i biscotti alle mandorle, o per meglio dire i Biscotti di Prato: un impasto a base di farina, zucchero, uova mandorle e pinoli, ricetta ideata da Mattei nella metà dell’ 800. Nell’insegna ottocentesca potete leggere: Antonio Mattei fabbricante di Cantucci; in altre stampe del 1900 (quando la fabbrica fu acquistata da Ciampolini e Pandolfini) è ugualmente riportato: “Antonio Mattei successore Egisto Ciampolini fabbrica di Cantucci, Biscotti, Mantovane , Paste regine” dove è evidenziata la parola “Cantucci”, il prodotto più venduto perché all’epoca era di uso quotidiano. I biscotti alle mandorle erano invece più costosi e non venivano acquistati giornalmente.
È da qui che a nostro parere è cominciato il “fraintendimento” o la confusione nel riferirsi ai Biscotti di Prato alle mandorle con il nome di Cantucci.
Dopo la prima guerra mondiale ebbe inizio la grande espansione demografica ed urbanistica della città di Prato grazie all’industria laniera.
La Città di Prato si colloca, all’epoca, fra i maggiori centri tessili italiani. Le origini di tale attività sono assai antiche: molte di queste ditte tessili usavano omaggiare i propri clienti con il sacchetto blu di “Mattonella” (il soprannome con cui i pratesi chiamano il negozio) ed i biscotti alle mandorle tipici di Prato diventano così sempre più conosciuti, ma con il nome di cantucci. È questo è il nome con il quale sono conosciuti in tutto il mondo e che attualmente è divenuto di uso comune... ma, quando venite nella nostra città, per favore, non chiamateli Cantucci, chiamateli Biscotti di Prato.
Il nonno Ernesto (Pandolfini) ci teneva moltissimo! :)
Proprio sull’uso della denominazione “Biscotti ad uso Prato” in una lettera del 1938 Ernesto Pandolfini scrive al commendatore Chimirri a proposito della tutela del marchio e della qualità dei prodotti:
”Egregio Commendatore,
Mi permetto sottoporre a vostro giudizio (...) circa l’abuso che si fa nel servirsi del nome “Biscotti Specialità di Prato “ oppure Biscotti uso Prato” = a mio modesto parere usando e abusando di tali denominazioni si riconosce esplicitamente una “specialità” che fu creata nel 1858, o prima, dal Sig. Antonio Mattei, unitamente ad altri prodotti (...) “La ditta Antonio Mattei tutt’ora rigogliosa, pur mantenendo quel carattere molto modesto, ha circa 81 anni di vita e di ininterrotto esercizio. Il suo medagliere, fornito di ben 12 attestati e per aver concorso a varie Esposizioni nazionali ed Internazionali fin dal 1860 consacra l’originalità delle sue creazioni. Così stando le cose, ritengo (e questo è un concetto del tutto personale) che sleali concorrenti intendano servirsi-diciamo della popolarità dei prodotti Mattei per attirar clientela fornendogli magari della merce molto scadente, (....) con evidente nocumento della Azienda Mattei per la slealtà dei concorrenti e della dabbenaggine di certi acquirenti (i quali in un secondo tempo si trovano a dover discutere sulla bontà dei decantati prodotti Pratesi con quel danno che se ne deduce per la Ditta Mattei stessa!). Quali misure si possono prendere per far cessare quanto suesposto? (ammesso che ve ne sia il diritto). Diffida a mezzo della stampa? Diffida ai singoli proprietari degli Esercizi di vendita? Vi domando scusa e Vi prego perdonarmi se mi permette abusare della Vostra cordialità. Con i mie più deferenti ossequi Obbl.mo Ernesto Pandolfini”
Ora lo sapete, i biscotti alle mandorle che fino ad ieri chiamavate Cantucci, si chiamano Biscotti di Prato e sono nati nel nostro Biscottificio in via Ricasoli 20 a Prato! :)